Dovevamo riportare a casa il Maestro e il Poeta.
Il viaggio per il Pianeta Terra fu piuttosto difficile e purtroppo Y perdette il suo corpo fisico. Atterrammo sulla Terra e Y appariva soltanto come un alone azzurro.
Ovviamente per il mio cuore non era cambiato nulla. Solamente potevo sentire la sua disperazione... perché un cambiamento tanto brusco, anche per uno come lui che è abituato ad essere distaccato da tutto, così come lo sono io... non è certo facile.
Scesa dalla navicella avevo preso una coperta con me, la posai per terra, era lo stesso luogo sulle montagne dell'Appennino vicino a Firenze.
Era una mattina di Gennaio, un freddo abbastanza intenso... ma non certo come quello del pianeta di Y... gettai la coperta per terra e mi distesi a piangere. Non potevo fare altro. Mi sarei ripresa. Piangeva anche Y, che si trovava un altra dimensione allo stesso tempo vicina e distante.
Mi stesi a terra e pregai la Madre Terra che ci aiutasse, la pregammo insieme io e Y.
Avendo pianto tanto mi addormentai su quella coperta stesa per terra.
Il Maestro e il Poeta rimasero a guardare, poi il Maestro si avviò verso casa sua, mentre il Poeta rimase con noi seduto poco distante.
Dormii circa tre ore, ero sfinita... nel sonno pregavo e sognavo il mio amore che era accanto a me... e io pensai... non voglio svegliarmi più, voglio rimanere così in questo mondo senza dimensioni dove io e lui siamo sempre insieme.
Nel sonno mi stringevo a lui e pensavo... com'è bello e reale, sembra proprio qui accanto a me... non me ne voglio andare più da questo sogno. E stranamente non avevo freddo, anche se mi trovavo distesa per terra all'aperto.
Finalmente decisi di riaprire gli occhi e... davvero Y era accanto a me! Il Poeta aveva visto tutto, aveva visto il mio Amore che era riuscito a riacquistare il suo corpo fisico anche su questa Terra.
La Grande Madre Terra ci aveva aiutati.
Lo splendore antico di questo Pianeta dunque non era andato del tutto perduto.
Era soltanto sopito... era nel sonno, in quel sonno che attutisce il dolore, dolore per la libertà spirituale che era andata perduta.
Mi svegliai e abbracciai il mio caro, anche lui aveva gli occhi colmi di lacrime e tremava di freddo... il freddo di quell'inverno terrestre che per lui era una temperatura di primavera. Lui tremava dal timore della separazione... anche per un'anima avanzata la separazione fisica da chi si ama provoca un forte dolore... dolore che si riesce eventualmente a canalizzare nel fare meditazione e opere di bene... proprio come succede anche oggi qui sulla Terra.
La Madre Divina ha esaudito la mia preghiera... disse Y.
Ci alzammo in piedi e avvolti nella coperta tornammo a bordo della navicella... avevamo preso delle cose per vestirci... cose adatte a quel luogo e a quel tempo sulla Terra.
Di certo risultavamo comunque un po' strani alla vista della gente del posto...comunque... poco male. Ci incamminammo insieme al Poeta verso il villaggio sull'Appennino.
Intanto il Maestro aveva raggiunto casa sua e aveva parlato del suo viaggio con la domestica che viveva con lui... la chiamava sorella, ma in realtà era una specie di serva che puliva e faceva da mangiare. In verità era una donna molto, molto intelligente. Ma quello di servire senza protestare era il compito che toccava di default a tutte le donne...e infondo non è cambiato ancora molto in queste zone.
Lei aveva detto al Maestro che aveva avuto visioni del suo viaggio... e altre visioni le avevano avute alcuni abitanti del luogo, tra cui anche membri della famiglia regnante.
Addirittura un servitore del Principe l'aveva contattata... e lei non aveva saputo dire molto del viaggio. Ma qualcuno in paese aveva visto l'oggetto lucente nel cielo e avevano collegato la cosa con il viaggio del Maestro.
Il Maestro aveva raggiunto a piedi casa sua e nel tempo che fu necessario a noi per arrivare... la casa del Maestro era già piena di gente.
Arrivammo nell'abitazione e la signora di casa ci accolse a braccia aperte.... addirittura aveva visto che avevamo pianto... e anche lei aveva il volto rigato dalle lacrime.
Il Maestro rimase allibito alla vista di Y... se ne era andato che io ero sola e sconcertata, mi aveva visto cadere a terra e si era allontanato.
Allora siete tornato... Disse il Maestro a Y.
Y annuì senza dire una parola.
Eravamo molto stanchi, ci sedemmo in un angolo della cucina accanto al focolare. Y tremava e aveva forti dolori alle gambe e alle braccia... no, non era uno scherzo materializzare un corpo fisico sulla Terra e in quella situazione. Ma la signora di casa, che era una donna spiritualmente avanzata, si accorse delle nostre difficoltà e ci portò una spessa coperta di lana e ce la avvolse attorno.
Poi gettò due grossi pezzi di legno sul fuoco.
Ci dette da bere un infuso d'erbe e miele caldo... "questo vi fa bene"... ci disse. Ci asciugava le lacrime.
Il Poeta in un angolo raccontava al Maestro quello che aveva visto, quando mio marito si era materializzato accanto a me.
Ma quello che ci faceva piangere era l'atmosfera di quelle terre, un'atmosfera dura, ferrigna... difficile da descrivere.
Forza e coraggio! Ci disse il Maestro a gran voce... ma in realtà non si rendeva conto del nostro dolore.
La signora, che chiamerò Vydia ... anche se non era quello il suo vero nome... gli disse di parlare piano.
E lui le disse... come ti permetti di parlarmi così... io parlo anche gridando se voglio! Questa è casa mia. Vedi di portare qualcosa di buono da mangiare... il Paradiso è bello, ma si mangia male... quella gente campa solo d'erba!
Voglio festeggiare con un bell'arrosto... e saranno contenti tutti quelli che vorranno partecipare al banchetto!
Io e Y rabbrividimmo solo all'ascolto di quelle parole... e Vidya lo capì... perché parlate così senza rispetto per i vostri ospiti... vi hanno nutrito per tutto il viaggio, e mi sembrate in buona salute, anzi, siete anche migliorato d'aspetto... siete meno rubicondo e avete le gambe meno grosse... non lo vedete? Un po' d'erba da mangiare ha fatto bene anche a voi!
Questa poi... - disse il Maestro - se io devo anche sentire una gallina che starnazza in questo modo! Zitta perdio! E prepara qualcosa da mangiare!
Vidya aveva le mani segnate dal lavoro, le nocche e le dita bruciate dal lavaggio dei panni al gelo... era una donna sfigurata dalla fatica.
Y guardava le sue mani e senza dire nulla le strinse nelle sue come per proteggerle.
Yidya lo guardò e lo abbracciò, era la prima volta che si sentiva compresa e ascoltata da un uomo. Era in lacrime anche lei e aveva appoggiato il volto al petto di mio marito che la strinse a sé.
Portatemi via, gli disse guardandolo... portatemi via da questo calvario, abbiate pietà, portatemi nel vostro mondo.
Y toccò le mani di Vidya e in un baleno sparirono tutte le cicatrici e i segni del gelo.
Siete un angelo, disse la donna. Siete un angelo e mi avete curato le mani che mi facevano male da tanto tempo.
Il Maestro era rimasto senza parole: le mani di Vidya erano come tornate indietro nel tempo... nell'abbraccio con mio marito la sua intera persona era ringiovanita come per incanto.
Si era verificata una cosa molto importante: l'incontro con mio marito l'aveva riappacificata con la sua parte maschile interiore e così si era sentita meglio.
Le energie del suo corpo si erano riequilibrate ed era riaffiorata in lei la memoria del Cosmo... senz'altro Vidya era un'anima antica proveniente come noi dal Paradiso.
La porteremo via con noi - le disse Y. E' una cosa che non si fa... ma in questo caso sarà un'eccezione.
Per me Vidya era come una sorella... già me la immaginavo che poteva trovare una casa tra quelle della nostra isola... nel nostro mondo lontano popolato da angeli, umani... e delfini.
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| Y and Vidya in a Tuscan Village, Renaissance Time - Digital art by Vanessa Schlachtaub Bruni © 12-13 October 2015 |
The day had come to back to Earth. We had to take home the Master and the Poet. The trip to the Planet Earth was pretty hard and Y unfortunately lost his physical body. We landed on Earth and Y appeared only as a blue halo. Obviously, for my heart nothing was changed, I still was only one thing with my husband. Although I could hear his despair ... because a change so abrupt, even for someone like him who is used to being detached from everything, so as I am ... is not easy. I fell from the spacecraft, I had taken a blanket with me, placed it on the ground, was the same place on the Apennine Mountains near Florence from where we departed 8 weeks before. It was a morning of January, it was cold enough ... but not cold like the planet from where Y came from... I threw the blanket on the floor and lay down to cry. All I could do. Wept also Y, which was in another dimension at the same time near and far. I lay on the ground and prayed to Mother Earth to help us, and I prayed together with Y. I cried so much that I fell asleep on the blanket spread on the ground. The Teacher and the Poet watched, then the Master walked toward his house, while the Poet was with us sitting nearby. I slept about three hours, I was exhausted ... I was praying in my sleep and dreamed my love who was next to me ... and I thought ... I do not want to wake up any more, so I want to stay in this world without dimensions where he and I are always together. In the sleep I hugged him and thought ... how beautiful and real, he seems right here next to me ... I do not want to go from this dream. And strangely I was not cold, even I was lying on the ground outdoors. Finally I decided to open my eyes and really ... Y was next to me! The poet had seen everything, had seen my love that could finally regain his physical body also on this Earth. The Great Mother Earth had helped us. The ancient splendor of this planet, therefore, was not entirely lost. The Glorious Spiritual Power of Planet Earth was just ... was dormant in her sleep, in that sleep that deadens the pain, sorrow for spiritual freedom that was lost. I woke up and hugged my dear, he had his eyes filled with tears and shaking with cold ... cold that winter but for Y that was a temperature of Spring. He was shaking from fear of separation ... even for an advanced soul the physical separation from loved causes severe pain ... pain that you can possibly ease channeling that energy in meditation and good works ... just as it still happens today here on Earth. The Divine Mother has granted my prayer ... said Y. We stood up and wrapped in the blanket we went on board the ship ... we had taken things to get dressed ... things suited to that place and that time on Earth.Certainly we looked still a bit 'strange at the sight of the locals ... but ... never mind. We walked together to the Poet toward the village in the Apennines. Meanwhile, the Master had reached his house and had discussed his trip with the maid who lived with him ... he called her sister, but she was kind of a maid who cleaned and made to eat. In truth that woman was very, very clever. But to serve without protest was the task that was given by default to all women ... and instill not even changed much in these areas.She had told the teacher that she had visions of his journey ... and other visions had also some locals, including members of the ruling family. Even a servant of the Prince had contacted her ... and she had not been able to say much of the trip. But someone in the village had seen the bright object in the sky and had linked it with the journey of the Master. The Master had walked to his house and in the time that was necessary for us to get there ... the home of the Master was already full of people.We came in the house and the lady of the house welcomed us with open arms .... even saw that we had tears ... and she had her face streaked with tears too.The Master was shocked at the sight of Y ... he was gone while I was alone and bewildered, He had seen me falling to the ground and he had walked away. Then you're back ... Said the Master to Y. Y nodded without saying a word.
We were very tired, we sat in a corner of the kitchen by the range. Y trembled and had severe pain in the legs and arms ... no, it was not a joke materialize a physical body on Earth and in that situation. But the lady of the house, who was a woman spiritually advanced, realized our difficulties and brought us a thick wool blanket and wrapped it around us. Then she threw two big pieces of wood on the fire. She gave us to drink a warm herbal tea with honey ... "this is good for you" ... she told us. She dried our tears. The poet in the corner told the Master what he had seen, when my husband had materialized next to me. But what made us cry was the atmosphere of the land, atmosphere lasts, of iron ... hard to describe.
Strength and courage! Master told us loudly ... but really did not realize our pain.The lady, whom I will call Vidya ... although that was not her real name ... told the Master to speak softly. And he said to her ... How dare you speak to me like that! ... I speak also loud if I want to! This is my house. See to bring something good to eat ... Paradise is nice, but we ate badly ... those people live only on grass! I want to celebrate with good roasted meat ... and will please all those who want to attend the banquet! I and Y shivered only listening to those words ... and Vidya understood us ... why are you talking like that without respect for your guests - she said to the Master ... they fey you along the entire trip, and you seem in good health, indeed, also you look in better health, improved ... you have a less ruddy face and your legs are less big ... you do not see it? A bit 'of grass to eat did well to you too! This then ... - said the Master - even if I have to hear a hen which flutters in this way! Shut up God! And prepare something to eat! Vidya had hands marked by work, knuckles and fingers burned by washing clothes in the cold ... she was a woman disfigured by fatigue. Y looked at her hands and saying nothing squeezed her hands as to protect them. Yidya looked at him and hugged him, it was the first time she felt understood and heard by a man. She was in tears and she had put her face in the chest of my husband who held her. Take me away, she said, looking at him ... take me away from this ordeal, have mercy, take me in your world. Y touched the hands of Vidya and all the scars and signs of frost disappeared in a flash.You are an angel, she said. You are an angel and you have taken care of my hands that had being hurting me for so long. The Master was speechless: Vidya's hands were like back in time ... with my husband embrace her whole person was rejuvenated as if by magic. It had been happening a very important thing: the meeting with my husband had reconciliated her with her inner male part and so she felt better. The energies of her body were re-balanced and she was resurfaced in her memory of the Cosmos ... Vidya was definitely an old soul like us coming from Heaven. We take you away with us - said Y. It is something that is not done ... but in this case will be an exception. Vidya for me was already like a sister ... already I imagined that she could find a home among those houses of our island ... in our world far away populated by angels, humans ... and dolphins.
